al Ministero dell'Interno, prima dell'emergenza a chi ha aderito allo smartworking hanno fatto sottoscrivere un accordo nel quale era espressamente indicato che si sarebbe perso il buono pasto.
Ora con l'emergenza la maggior parte di noi lavora da casa se non collocato in ferie per chi ne aveva di pregresse.
In questi giorni ho tentato di approfondire la vicenda in quanto lavorando tutti i giorni da casa, si perdono tutti i buoni pasto (un totale di circa 140 €) nonché la possibilità di fare straordinari (per un totale di almeno 130 € - monte ore mensile base). Inoltre, aggiungiamoci strumentazione informatica, connessione internet, etc...La situazione potrebbe iniziare a pesare un pochettino considerando lo stipendio già di per se basso.
Mi sono imbattuto in primo luogo nella legge che disciplina il lavoro agile. Sul punto l'art. 20 c.1 della Legge n. 81/2017 ss.mm.ii. stabilisce che "Il lavoratore che svolge la prestazione in modalita' di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all'interno dell'azienda."
Partendo da questo assunto sono andato a verificare il CCNL Comparto Amministrazioni Centrali. Nello stesso i buoni pasto sono contenuti nella sezione "istituto normo economici". L'art. 86 del citato CCNL stabilisce testualmente "Le amministrazioni possono istituire un servizio mensa, in gestione diretta o mediante affidamento a terzi ovvero, in alternativa, attribuire al personale buoni pasto sostitutivi". Nel CCNL Comparto Ministeri al quale si rinvia, si specifica che il buono pasto viene attribuito al dipendente che lavora su 5 giorni settimanali o che va oltre le 6 ore di lavoro.
La domanda sorge spontanea, che interpretazione creativa è che al dipendente "agile" non spetta questo "istituto normo economico"? La mensa non ce l avevo prima non ce l ho ora. Facevo la spesa prima la faccio ora.
Penso che questo sia una aspetto dove si debba fare tempestivamente luce, al fine di evitare che una modalità di lavoro moderna diventi troppo "antieconomica" nonché un mezzo per ampliare le disparità tra i lavoratori a causa della difformità di interpretazione di una norma che a mio avviso risulta chiara.