PNRR e capacità amministrativa

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per l’ammontare delle risorse, la tempistica e l’innovativa modalità attuativa (“Performance based”) rappresenta senza dubbio la principale sfida della nostra generazione. Per questo motivo l’attuazione del PNRR, nell’ottica di accelerare la realizzazione degli interventi, è accompagnata da significative iniziative di rafforzamento della capacità amministrativa e snellimento delle procedure di cui beneficiano le Amministrazioni centrali titolari di interventi e i soggetti attuatori. Le azioni di rafforzamento si sviluppano in sinergia e complementarità con quelle già attivate o di prossima attivazione nel mondo delle politiche di coesione con la finalità di massimizzare gli interventi di rafforzamento indipendentemente dalla fonte finanziaria di supporto.

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Docente

Giorgio Centurelli, Direttore generale presso il Dipartimento Unità di Missione PNRR, Ministero della Transizione Ecologica.

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La rivoluzione digitale del BIM conviene a tutti, al di là del PNRR

Cosa è il BIM e in che senso è coerente con la rivoluzione digitale? Quali gli impatti su una Stazione Appaltante? Il digitale (e il BIM) sono presupposto essenziale della modernizzazione della PA: ad una rappresentazione geometrica la metodologia BIM prescrive inoltre come e quando associarvi contenuti informativi (database) che siano rilevanti per tutte le fasi di gestione di una commessa: progettazione, costruzione e gestione. Migliorare la capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche italiane a livello centrale e locale, sia in termini di capitale umano che in termini di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative e di controllo è una delle sfide centrali del PNRR. 

L’Academy illustra come approcciare il BIM per generare ed utilizzare dati ed informazioni arricchendoli ed aggiornandoli lungo tutta la vita utile dell’opera, quali soluzioni digitali sono appropriate in funzione del ruolo che una Stazione Appaltante intende giocare nella rivoluzione digitale e come predisporre un progetto di qualità.

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Docente

Mario Caputi, esperto di strategie digitali, ridisegno di processi ed organizzazioni.

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Il Physical Layout, leva strategica dello Smart Working

Lo spazio in cui viviamo è fondamentale per il nostro benessere. Per questo a molti piace arredare la propria casa, a propria immagine e somiglianza. Tipicamente però c’è uno spazio in cui viviamo molto tempo che è arredato dall’azienda o ente per cui lavoriamo, che influenza la nostra salute e benessere e che in ottica di smart working e post pandemica possiamo rivedere e rimettere in discussione. Questo spazio si estende dalla nostra casa (che ora ha bisogno di spazi di lavoro) al nostro ufficio (che ora richieste più smart spaces) alla città in cui lavoriamo e viviamo (che stanno subendo dei fenomeni di inversione rispetto alla urbanizzazione). Di tutto questo è importante essere consapevoli e ragionare, per cogliere il meglio del cambiamento tecno-pandemico degli ultimi anni.

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Docente

Andrea Tironi, Project Manager – Digital Transformation Consorzio IT.

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Abilitare il lavoro ibrido con la social collaboration

Da più parti si fa strada un modello di lavoro ibrido come logica evoluzione dello smart working e soprattutto del jail-working (lavoro remoto chiusi in casa) attuato durante il periodo pandemico. È un modello che probabilmente si affermerà come prevalente nel new normal perché in grado di garantire equilibrio fra le funzioni esercitabili in presenza e quelle che non necessitano di un presidio continuo in ufficio. Di fatto il lavoro ibrido è una combinazione di lavoro a distanza e lavoro in presenza che non presuppone la definizione di rigide percentuali di soggetti da assegnare all’una o all’altra modalità e, fondamentalmente, si basa sulla capacità di gestire team di persone che operano in luoghi diversi, in tempi diversi e con strumenti diversi, non solo attraverso l’uso di particolari software (che comunque sono utili allo scopo) ma, e soprattutto, con una rinnovata cultura manageriale e una visione che siano in grado di riportare le persone al centro dei processi di innovazione. Prendendo poi spunto dalle mutate esigenze dei lavoratori, soprattutto in riferimento al life balance, e dalla consapevolezza che gli stessi hanno maturato durante il periodo di lavoro da remoto forzoso, quando hanno constatato come sia di fatto possibile esercitare molte attività senza doversi recare in ufficio, possiamo assolutamente prendere atto che il ricorso al lavoro ibrido permetterà finalmente alle organizzazioni di diventare più umane e soprattutto più competitive.

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Docente

Gianluigi Cogo, Esperto di innovazione digitale nella PA.

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PNRR e fondi strutturali e di investimento europei

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una opportunità straordinaria di grande significato simbolico, oltre che di grande impatto per la dimensione degli investimenti messi in campo. Di fatto si tratta di uno strumento straordinario che apre uno scenario di confronto rispetto allo strumento ordinario da sempre a disposizione degli Stati membri dell’Unione europea per ridurre le disparità territoriali: i fondi strutturali e di investimento europei. Quali le differenze fra questi due strumenti? Quali le opportunità di un’attuazione complementare? Quali le potenziali conflittualità di gestione? Perché i PNRR potrebbero rappresentare una reale opportunità per la futura politica di coesione post 2027 e perché potrebbe rappresentare una strada verso il suo indebolimento?

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Docente

Raffaele Paciello, Coordinatore dell'Unità di ricerca Comunicazione e Politiche Pubbliche, Fondazione Giacomo Brodolini.

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La certificazione di processo: requisiti archivistici per la digitalizzazione sostitutiva

Sin dal 2017 il legislatore ha introdotto nel CAD un processo denominato certificazione di processo, al fine di agevolare la digitalizzazione massiva sostitutiva dei documenti analogici. Nel 2020 le Linee guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici hanno finalmente descritto tale processo sulla base di un documento tecnico del Consiglio nazionale del Notariato con attenzione per i problemi tecnici e di garanzia della validità legale ed efficacia probatoria delle copie così ottenute. Considerata l’assenza di indicazioni di natura archivistica, la Direzione generale degli archivi ha recentemente avviato la predisposizione di un modello dettagliato in grado di guidare operatori (tecnici e archivisti) ed enti nel progettare soluzioni e interventi qualificati anche dal punto di vista dell’archivio oggetto di smaterializzazione.

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Docente

Mariella Guercio, Esperta e docente di gestione documentale presso la Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari Università La Sapienza di Roma.

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La scrivania smart

La Commissione Europea ha definito un modello di principi e raccomandazioni per guidare le PA degli Stati membri ad implementare il futuro spazio di lavoro. I principi si focalizzano su tre ambiti: Cultura, Tecnologia e Spazio. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lavora per diffondere la cultura digitale a tutto il Personale, con un adeguamento delle tecnologie e degli spazi di lavoro. In particolare, è stata implementata la scrivania smart, con il sistema Virtual Desktop Infrastructure, per connettersi al server centrale ministeriale e lavorare in qualsiasi luogo. Con l’introduzione del lavoro ibrido, e per rispondere alle esigenze del nuovo contesto culturale, è necessario adeguare gli spazi di lavoro perché siano sicuri, dinamici, sostenibili e connessi.

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Docente

Grazia Strano, Direttore Generale – Direzione generale per le politiche del personale e l'innovazione organizzativa, Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

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Change management e trasformazione digitale nelle PA: presentazione del corso di perfezionamento MIP-FPA

L’intervento introduce l’avvio di un corso di perfezionamento su “Change management per la PA digitale” promosso in collaborazione da MIP Politecnico di Milano e FPA. Il tema di fondo è quello della transizione digitale nel settore pubblico, che si caratterizza come un processo di cambiamento significativo. In questo senso, l’attenzione deve essere posta sia sulle diverse direttrici di avanzamento delle infrastrutture e di digitalizzazione dei processi di lavoro, sia sulle trasformazioni intra- e inter-organizzative che la tecnologia richiede per essere efficace.

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Docente

Giancarlo Vecchi, School of Management Politecnico di Milano.

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Replicabilità di una buona pratica italiana in Europa: Open Data, Monitoraggio Civico e Politiche di Coesione nelle scuole

A Scuola di OpenCoesione (ASOC) è un percorso innovativo di didattica digitale, finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali, per rispondere alla domanda fondamentale: “Come vengono spesi i soldi pubblici sui territori?”. ASOC permette di introdurre nelle scuole i temi del monitoraggio civico, della cittadinanza attiva, della partecipazione, attraverso un modello educativo strutturato per fasi e momenti di confronto. Un modello diventato un punto di riferimento nell’ambito delle politiche di coesione nazionali ed europee, tanto da essere stato trasferito e replicato con successo in diversi Paesi UE, e recentemente messo al centro di nuove sperimentazioni anche nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea

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Docente

Gianmarco Guazzo, Community manager – A Scuola di OpenCoesione

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Il progetto novelty e la digitalizzazione dei processi

Il progetto Novelty costituisce una best practise proponibile ed esportabile in tutte le organizzazioni che mirano a promuovere l’innovazione organizzativa valorizzando le competenze già presenti al loro interno. I punti di forza del progetto sono l’integrazione tra aspetti organizzativi e digitali, un cambiamento promosso dall’interno e la composizione multidisciplinare e quindi la varietà di competenze possedute dal team. Il progetto prevede la costituzione di team dipartimentali composti da un ambasciatore dell’innovazione, un trasformatore digitale e un esperto di dominio che ricevono una formazione laboratoriale per accompagnarli nella digitalizzazione di un processo. I team per l’innovazione dipartimentale costituiscono complessivamente il centro per l’innovazione che raccoglie esperienze sul campo, elabora e fornisce linee guida dando luogo ad iniziative interdipartimentali di formazione, confronto e supporto alla generazione di innovazione continua all’interno della Amministrazione provinciale.

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Docente

Luca Comper, Dirigente Generale Unità di missione strategica Affari generali della Presidenza, Segreteria della Giunta e Trasparenza, e Stefania Allegretti, Direttrice dell’Ufficio Sviluppo Organizzativo e del Personale della Provincia Autonoma di Trento.

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Transizione ecologica e sfida della sostenibilità: strumenti per le pubbliche amministrazioni

Focus sul tema della transizione ecologica nel contesto dello sviluppo sostenibile con una visione d’insieme e interconnessa: dalle sfide climatico-ambientali definite a livello internazionale, alle politiche europee e la relativa attuazione pratica nelle politiche nazionali, al quadro delle misure di ripresa e resilienza dal COVID-19. Ci concentriamo sul ruolo centrale delle risorse umane, sulle competenze di base per costruire la capacità amministrativa necessaria a rispondere alla dimensione delle sfide; sugli strumenti e le azioni prioritarie da mettere in atto; sui processi partecipativi della società civile, quale condizione imprescindibile per attuare la transizione.

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Docente

Luigi Di Marco, Segretariato ASviS – Area Coordinamento operativo

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Accessibilità dei contenuti digitali

L’accessibilità dei contenuti digitali non è solo una questione di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini, ma una preziosa opportunità per garantire la massima diffusione del proprio messaggio. La normativa nazionale sull’accessibilità, nata nel 2004 in un contesto di fruizione “desktop” dei contenuti, si rivela quanto mai preziosa in una fruizione tramite smartphone, lo strumento oggi di accesso preferenziale al web. AgID conduce per l’Italia un’intensa attività di monitoraggio dell’accessibilità dei siti e delle app delle PA, come indicato dalla Direttiva europea e dalla normativa italiana. Nel periodo 2020, 2021 AgID ha monitorato 1.297 siti web, registrando, puntualmente e per la prima volta, gli errori più frequenti a livello nazionale. Per migliorare l’accessibilità AgID ha messo in campo la misura 1.4.2 del PNRR, per un investimento complessivo di 80 milioni di euro. Il progetto intende migliorare l’accessibilità e l’esperienza dell’utente che fruisce dei servizi digitali erogati da soggetti pubblici e privati.

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Docente

Claudio Celeghin, Responsabile del "Servizio accessibilità e usabilità dei servizi digitali" AgID

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Il coworking come spazio di contaminazione

Focus sul tema della transizione ecologica nel contesto dello sviluppo sostenibile con una visione d’insieme e interconnessa: dalle sfide climatico-ambientali definite a livello internazionale, alle politiche europee e la relativa attuazione pratica nelle politiche nazionali, al quadro delle misure di ripresa e resilienza dal COVID-19.

Ci concentriamo sul ruolo centrale delle risorse umane, sulle competenze di base per costruire la capacità amministrativa necessaria a rispondere alla dimensione delle sfide; sugli strumenti e le azioni prioritarie da mettere in atto; sui processi partecipativi della società civile, quale condizione imprescindibile per attuare la transizione.

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Docente

Omar Osman, Community manager – Talent Garden Ostiense

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La scelta del fornitore per la PA: Focus sul cloud pubblico

La qualificazione e la scelta dei fornitori dei servizi per la Pubblica amministrazione costituiscono un momento importante del percorso di attuazione della Strategia Cloud Italia come elaborata dal Dipartimento per la trasformazione digitale insieme all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). Agenzia e Dipartimento dopo aver avviato il percorso per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN), l’infrastruttura cloud della Pubblica Amministrazione, hanno definito le modalità per la classificazione dei dati e dei servizi pubblici e i requisiti per la qualificazione dei fornitori.

Di fronte a tale percorso, avviato da tutti gli Stati dell’Unione, anche se in misura e modalità diverse, l’European data protection board (EDPB), l’organismo che raccoglie tutte le Autorità europee di tutela dei dati personali, con l’obiettivo di verificare i servizi cloud in uso da parte dei soggetti pubblici di tutta l’Unione e le loro modalità di acquisizione, ha avviato quella che, senza dubbio, costituisce la prima indagine coordinata a livello europeo.

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Docente

Patrizia Cardillo, Esperta di data protection e coordinatrice Network RDP Autorità amministrative indipendenti

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Il PIAO: come programmare in modo integrato per creare Valore Pubblico

Il Piano Integrato di Attività e di Organizzazione è un’occasione storica per rendere le PA volano della ripresa e della resilienza pianificata dal PNRR. Le PA potranno svolgere al meglio tale ruolo strategico laddove saranno capaci di:

  • semplificare le complesse architetture programmatiche e il connesso carico burocratico;
  • selezionare i contenuti da programmare, concentrandosi sulle priorità;
  • adeguare obiettivi (per renderli + sfidanti) e indicatori (da on/off e n. riunioni e atti a + salute, + efficienza, + efficacia, + impatti);
  • integrare i diversi silos programmatici tra loro scoordinati;
  • finalizzare le diverse prospettive programmatiche verso la direzione comune della creazione di Valore Pubblico.

Per sfruttare l’occasione di miglioramento della qualità programmatica, il PIAO non andrà costruito come mero “piano dei piani”, ovvero quale riversamento tout court di contenuti dai vecchi documenti ad un nuovo e più grande contenitore, ma dovrà essere predisposto secondo la “logica programmatica”: + VALORE PUBBLICO + PERFORMANCE - RISCHI + SALUTE.

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Docente

Enrico Deidda Gagliardo, Pro-Rettore Vicario dell'Università degli Studi di Ferrara e Direttore scientifico del CERVAP

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Performance e Benessere nella PA

Il coaching quale occasione per le PA per sviluppare il potenziale e le qualità dei Team e portare benessere emotivo e mentale sul luogo di lavoro. Ne parliamo con un gruppo di Coach qualificati con EMCC ed ICF consapevoli della potenza dello strumento del coaching, che vuole proporlo anche alle pubbliche amministrazioni. Grazie all’esperienza acquisita con le organizzazioni unita all’esperienze lavorative con le pubbliche amministrazioni, offrono interventi di coaching individuali e di squadra sotto forma di group coaching e di team coaching (con approccio sistemico).

Si rivolgono ad amministratori, dirigenti e ai loro team in quanto interessati a sviluppare il potenziale e le qualità dei Team stessi. Il coaching porta benefici in termini di minor stress e burnout, maggior benessere emotivo e mentale sul luogo di lavoro, con conseguente riduzione dei giorni di malattia e incremento della produttività.

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Docente

Raffaella Napoli, Business Coach & Systemic Team Coach, Luca Salvini, Executive Coach & Systemic Team Coach e Fabio Garganego, Career & Corporate Wellbeing Coach

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